Non mi troverete mai

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Sono sempre stato un curioso, un bastiancontrario e un rompicoglioni. Quando verso gli otto anni gli altri bambini iniziavano a dubitare dell'esistenza di Babbo Natale, io ero talmente più avanti da essere scettico sul fatto che potessero esistere "i genitori". Fossi nato nel '500 probabilmente sarei stato un esploratore, o un navigatore, o anche solo un mozzo o un vagabondo. Fossi nato in un futuro tipo Star Wars sarei stato una specie di Han Solo o, alle brutte, un Wookie poco peloso. Sfortunatamente sono cresciuto in un'Italia dilaniata da Vespa, dalla De Filippi, da Pippo Inzaghi. Ma sto cercando di uscirne. Ogniqualvolta l'avventura tornerà a fare visita alla mia vita, questo blog avrà qualcosa da dire. Forse.

venerdì 20 ottobre 2006

La Pala di Damocle

Di ritorno (travagliato) dal Cile, pochi attimi in appartamento a San Telmo per togliermi le zecche di dosso, ri-preparare lo zaino, chiamare a casa, mangiare e ripartire alla volta del Nordovest.
Arrivo a Tucumán alle 8 di mattina del giovedì, puntualissimo.
Trentotto ore di pullman nelle ultime quarantotto ore, se vi aggreghiamo il non troppo lontano viaggio di ritorno dal Cile...
Ormai lascio che siano i numeri a parlare per me, e a descrivere la mia lucida follia! Ma, si sa, mi piacciono i record, e soprattutto mai come ora sono convinto di aver fatto bene a compiere questo ulteriore viaggio (stavolta per dovere - finalmente - e non per "piacere").

Cerco e trovo un hotel vicino alla Fundación Miguel Lillo dove il Direttore, il professor Juan Antonio González, mi aspetta.
Tutto tranquillo, se eccettuiamo il caldo porco della zona subtropicale.
Come già scrissi col Ghero nel "Diario a Quattro Mani" che documentò le scorribande mie e dello stesso Ghepardi quando l'anno scorso passammo da queste parti, quaggiù nelle stanze da letto per difendersi dalle impressionanti "Diane" tropicali (specie nel pomeriggio, ma nemmeno di notte fa proprio...fresco!) utilizzano grandi ventilatori da soffitto a elica.
Similmente alla paurosa pala rotante (e basculante) che l'anno scorso fece il Ghero a fettine (e a più riprese) in un altro hotel della medesima città, anche nel soffitto della stanza dove sto ora campeggia maestoso un infido arnese, anch'esso probabile residuato bellico rinvenuto dalle macerie di un Black Hawk abbattuto in Somalia nei primi anni novanta, e indebitamente convertito a "ventilatore".
Inutile dire che ora come ora mi guardo bene dall'azionarlo: ho provato persino a dormire con l'elica in movimento e...niente da dire; fresco fa fresco...ma provate voi a pigliare sonno sapendo che esattamente sopra di voi incombe un Vaccadio ondeggiante che dà in ogni momento l'impressione di potervi cadere addosso (per di più roteando) ...
La Pala di Damocle, già...
Meglio il caldo, allora.

E pazienza se devo fare docce a ripetizione per evitare che i vestiti mi si attacchino tipo cellophane...
Fa niente. Per il resto... Mah, devo dire bene (Citaz. Elio - Servi della gleba). Ho incontrato quasi subito il professore, e sono rimasto colpito da quanto si sia preso a cuore la mia tesi...già da subito ha iniziato ad organizzarmi la scaletta degli impegni, e per ora viaggio ad una media di 3-4 incontri con professori/medici/specialisti al giorno. Per ora è ancora un lavoro di superficie e creazione di ulteriori contatti, ma qualcosa si sta forse muovendo, anche se mi rendo conto di quanto potrà rivelarsi complesso il mio da farsi, nel momento in cui dovrò spostarmi ancora più a nord per cercare, cercare (e non necessariamente trovare, anche se c'è cauto ottimismo attorno al mio lavoro)... Ma in ogni caso è questo che volevo per la mia tesi. Sapevo sarebbe stato difficile e sapevo che scegliendo una tesi così mi sarei complicato la vita da solo...ma in fondo anche questo è...quello che volevo! Così come è sempre difficile ogni volta che si cerca di investigare qualcosa di molto..nuovo e sul quale perciò non esiste nessuno che "lo faccia di mestiere"!
Tuttavia l'ottimo González mi sta aiutando a trovare contatti con chi si occupa dei vari "pezzi" del mio puzzle. Coordinatori sanitari. Medici. Epidemiologi. Biologi. Geografi. Botanici. Ingegneri forestali... alla scoperta di Sanità. Patologie. Deforestazione. Ovviamente poi il lavoraccio di attaccare tutti i pezzettini sarà mio, ma lo farò con entusiasmo... credo!!! Spero di non farlo alla Homer Simpson...cercando di incastrare il tassello LÌ e solo LÌ quando si vede benissimo che invece va...LÀ!! Aaaa..zzzah...D'Oh!!
Ma in fondo, su questa parte del mio lavoro, sono possibilista. E poi un problema alla volta, ragazzi. Ora devo trovare la roba. Poi scriverò.

Che altro posso dirvi..per ora sono abbastanza contento, anche se ci sarà molto da lavorare...e finalmente, era ora, aggiungerei io!
Però ora basta. Ho ancora un po' di timore che tutti questi contatti possano fallire o che qualcosa vada storto, perciò "In Verità Vi Dico" (Citaz. Un tale in Palestina): "andiamoci piano con l'entusiasmo, eh!" - Ancora non ho risolto tutti i miei problemi (e ci mancherebbe), ma se non altro mi sta passando quella fastidiosa sensazione di non stare facendo al meglio quello per cui sono venuto qui (sapete che sono sempre molto severo con me stesso...).
Ora no, perchè so di essere su una ottima pista, ma devo dire che tempo fa, nella più fresca Buenos Aires (dove comunque devo tornare) mi sentivo un po'...incompiuto, come se avessi un fardello sulla coscienza...

La Pala di Damocle, già...

Meglio il caldo, allora.

Meglio il caldo.

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