Non mi troverete mai

* Blog in fase di aggiornamento... scusate il disordine (e la presenza di alcuni post...ancora vuoti!)

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Sono sempre stato un curioso, un bastiancontrario e un rompicoglioni. Quando verso gli otto anni gli altri bambini iniziavano a dubitare dell'esistenza di Babbo Natale, io ero talmente più avanti da essere scettico sul fatto che potessero esistere "i genitori". Fossi nato nel '500 probabilmente sarei stato un esploratore, o un navigatore, o anche solo un mozzo o un vagabondo. Fossi nato in un futuro tipo Star Wars sarei stato una specie di Han Solo o, alle brutte, un Wookie poco peloso. Sfortunatamente sono cresciuto in un'Italia dilaniata da Vespa, dalla De Filippi, da Pippo Inzaghi. Ma sto cercando di uscirne. Ogniqualvolta l'avventura tornerà a fare visita alla mia vita, questo blog avrà qualcosa da dire. Forse.

giovedì 10 luglio 2008

Transiberiana






















Shushenskoe, Krasnoyarski Krai, Siberia.
Scusate il ritardo. Dopo tre giorni e mezzo di Transiberiana ci ho messo un po' a ritrovare la vena letteraria, ed eccoci qui.

Stavolta procederò (sorprendentemente) con ordine.
Prima cosa: il viaggio in treno. Ci eravamo lasciati a Mosca, dove sabato pomeriggio ribecco Elena che arriva da Voronezh, e insieme raccattiamo Sam, il primo volontario per il prossimo festival.

È australiano e non capisce il russo, cosi' gli faccio un po' da balia a Mosca per le cose che gli servono, mentre Lena ne arrangia altre prima di partire. Sam però prenderà un altro treno, e ci ritroveremo solo sul luogo del festival stesso, Shushenskoe appunto.

A proposito di Mosca: talvolta è davvero da matti l'urbanistica nella capitale. A Kaluzhskaya Ploshad' (vicino dove stavo io) campeggia una maestosa statua di Lenin che guarda spavaldo verso l'ovest. Col passare degli anni le multinanzionali gli hanno però fatto un brutto scherzetto, al povero Vladimir Ilić Uljanov... tutto intorno alla sua statua oggi si ergono una chiesa (!) e soprattutto tre immensi grattacieli sormontati dai loghi di colossi giapponesi dell' Hi-Tech...

Non ti incazzare, Vlady... l'umorismo russo a volte può uccidere.

Si parte: gli Urali li passiamo la seconda notte, ma dormivamo praticamente tutti; così mi sveglio la mattina e chiedo dove sono. In Asia, di fatto. Ho cambiato continente senza accorgermene!
A parte questo, la Transiberiana mi affascinava da tempo per il fatto di poter arrivare in un mondo molto diverso da quello di partenza. E poi durante il tragitto si mangia, si beve, si fuma... qualcuno prova addirittura a lavarsi, peraltro con risultati discutibili. Ma soprattutto si conosce gente.
È assurdo, ma dopo tre giorni di vagone inizi a credere che il tuo mondo si sia davvero ridotto a quello scompartimento, e alcune fermate ogni tanto. E quando qualcuno dei tuoi "vicini" arriva a destinazione, a volte quasi ti dispiace.
È stato così con il piccolo Dima (Dimitri), altresì noto come l'Eta-Beta del Tyumen, e vi spiego perchè.
Dima è un cinno di sedici anni piuttosto piccoletto, capelli carota e faccia simpatica. Diventa mio compagno inseparabile da quando gli offro una paglia Captain Black aromatizzata cacao.

Da allora non ha più smesso di... sdebitarsi con noi, esaudendo praticamente ogni nostro desiderio.
Esempio: Lena dice "mi andrebbe una birra"... Dima sente e le tira fuori una lattina dal borsone.
Io replico "buoni gli spaghetti liofilizzati di stamattina..."; Dima intercetta il segnale e provvede.
Inutile dirgli "...No grazie, dai... troppo gentile...": se ti sente, sei fatto, e devi accettare.
Incredibile quanta roba avesse con sè.

Vuoi del pane? Ci pensa Dima.
Sete di Coca? Ci pensa Dima.
Senza paglie? Ci pensa Dima.
Ti serve una radiotrasmittente da collezione del 1952? Ci pensa sempre Dima.
Non puoi fare a meno di un cinghiale impagliato? Ci ha pure quello.
Stavo giusto per commissionargli una carbonara con controfiletto al sangue ed amarone, quando purtroppo il ragazzo è arrivato a destinazione.

Dopo aver attraversato mezza Russia -ossia gli stati di Mosca, Yaroslav, Kirov, Udmurtia, Perm, Sverdlovsk, Tyumen', Omsk, Novosibirsk, Kemerovo e Krasnoyarsk- arriviamo finalmente ad Abakan, capitale della piccola Respublika Khakasia, nonché della marijuana (che cresce spontanea per la strade), dell'aquaplanning e delle brutte facce in giro per la città.
Facciamo un giro e troviamo le due volontarie sudcoreane, quindi con un pulmino raggiungiamo appunto Shushenskoe (di nuovo nel Krasnoyarski Krai), sede del mio terzo festival, il "Sayan Ring" (Sayanskoe Kaltsò), in piena Siberia centro meridionale.
Ovviamente le coreane non parlano mezza parola di russo, e pure con l'inglese sembrano comunicare col contagocce.
Visto che però in occasione del festival dovremo lavorare e capirci per forza, Lena si mette le mani nei capelli... e un po' la capisco.
In effetti non percepivo un simile livello di incomunicabilità dai tempi dei leggendari duetti/duelli Lippi-Varriale.
Aperta parente: ve li ricordate, no? Tipo che la Juve pigliava gol al novantasettesimo (ovviamente su punizione causata da Iuliano, ça va sans dire...), e il sempre inopportuno inviato partenopeo nel dopopartita incalzava l'ancora caldo Marcello a suon di banalità e congiuntivi a caso.
Personalmente godevo come un porco nel vedere il Paul Newman della Versilia liquidare la conversazione dopo circa una domanda e mezza con un artico "Arrivederci" ed una memorabile affumicata proveniente dal suo sigaro...
Marcello ci manchi! Meno male che sei tornato al lavoro... ti vogliamo più incazzato di prima!
Chiusa parente.

Tornando alle coreane, va però precisato che poi si sarebbero rivelate ragazze a modo, e superato un po' di blocco iniziale si sono pure integrate degnamente.
A Shushenskoe incontriamo i volontari rimanenti: il già noto Sam, più Manuel, quarantenne di Zurigo, tipo molto particolare che, anche se spesso involontariamente, fa davvero pisciare dal ridere.
Tre giorni dopo si aggrega anche un estone di nome Zhenya, ma non perdo tempo a parlare di coglioni. Ne ho già abbastanza dei miei... due.
Si lavora tanto, e tutto è ben organizzato, per di più cofinanziato dalla municipalità e dallo stato di Krasnoyarsk.
Intanto mi faccio un'idea della cittadina (stessi abitanti di Suzzara, circa). Dopo due giorni saluto già tutti. Grave errore. Ogni volta che mi fermo a parlare con qualcuno, specie se ragazze, c'è sempre qualcuno che guarda, ascolta, o addirittura fa foto col telefono!
Ma fatevi i cazzacci vostri, no? Che sono venuto in Siberia per beccare i paparazzi?
Va bè.
Il festival attira una marea di gente, ma gli stranieri di fatto qui sono ancora merce rara: a parte noi non ne vedo altri; e dunque la gente tende a notarmi, anche perchè obiettivamente sono troppo il più bello, mona (SteCit.).
Il paese è piccolo, e la gente mormora.
Ma mormorate piano, per carità, che la popolarità mi dà da fare.
A proposito di popolarità, qui c'è pure la stampa, e come cooperanti stranieri ci siamo guadagnati una bella intervista: io e Lena in particolare. Domani sera dovrei... andare in onda sul canale STS della tv locale di Krasnoyarsk.
Mi piacerebbe... vedermi in diretta, ma al momento non saprei davvero dove rimediare un televisore. Al limite faccio come Fantozzi durante Inghilterra-Italia: scendo in paese e spacco un vetro a caso chiedendo di poter guardare in casa loro, sperando di non beccarmi un cartone sui denti come capitò al sempreverde Ragionier Ugo.
In fondo questa cittadina mi piace, e mi dà l'opportunità di praticare di più il russo, anche perchè l'inglese a parte noi stranieri non lo sa davvero quasi nessuno.
Quando i locali non esagerano con velocità di parlata e lessico, devo dire che non va nemmeno troppo male.
Visto? Che vi dicevo un mese e mezzo fa? Il pesce gatto non muore mai: anche se lo lasci solo sulla riva non c'è verso di farlo crepare.
Va bè, oddio, se proprio siete bastardi e non sapete perdere potete sempre prendere un masso e scassargli la capa. Ma non è questo il punto.
No, la verità è che alle volte mi scopro a parlare più o meno in russo e quasi ancora non ci credo. Ovviamente sono ancora molte le volte che non capisco il senso, e per di più è evidente come la mia sintassi e l'uso delle declinazioni siano ancora molto biscardiche.
Ma per lo meno comunico. E da che mondo e mondo per me comunicare è puro ossigeno.
Mi apre tutte le porte, mi fa passare il tempo veloce e tiene lontani dalla mia testaccia dura tutti i miei fantasmi.
E se vi sembra poco, scusate.

7 Commenti:

Blogger Unknown ha detto...

Qùi di aspettava con ansia tùe notizie..mercoledi parto pùre io..verso il sùd..meritato riposo..(esami meno ùno!)..ùn abbraccio

18 luglio 2008 alle ore 13:15  
Anonymous Anonimo ha detto...

Ciao Frenki, venerdi al Chiringuito ho incontrato il Sigi e il Mos e ho conosciuto il traslocatore pazzo Jose, che mi ha espressamente chiesto di salutarti...quindi ti mando i suoi saluti e un abbraccio stretto stretto da parte mia!T.

20 luglio 2008 alle ore 15:18  
Blogger Mercuzio ha detto...

Finalmente il mio telefilm a puntate preferito è tornato, dicevano che gli attori erano in sciopero e non si sapeva se sarebbero andati avanti. Per fortuna i sindacati hanno fatto il loro lavoro.
Ciao toro, ben tornato e fortunamente hai riallacciato i rapporti con l'occidente. Grazie per le pause pranzo relax mi mancavano.La tua storia mi affascina sempre di più, "caz..." quanto ti invidio.

23 luglio 2008 alle ore 10:19  
Blogger Francesco ha detto...

Si' ragazzi..scusate l'assenza prolungata.. la verita' e' che io le mie storie non ho mai smesso di scriverle (su carta).. il problema a volte e' trovare un po' di tempo e un internet dalla velocita' accettabile per pubblicarvele.
A te, Elly ti riconosco per la "u" accentata del tuo pc (conosco tante Elene ma questo tuo marchio di fabbrica e' inconfondibile)..
Complimenti per gli esami.. ma dove vai in vacanza? giu' da Alessandro?
Ciao Titty.. il Mos e il Sigi li devo provare a chiamare in sti giorni.. dopo le lauree mi va proprio di sentirli.
Ho letto la tua altra mail e ti ho risposto subito.
Te, Denis, non invidiarmi, che oggi sto un po' da culo :)
Comq, non ti preoccupare che ti riforniro' sempre di storiacce nuove.. prometto che non ti annoierai, anche con le prossime.
Devo solo trovare il tempo di scriverle!
F.

25 luglio 2008 alle ore 05:34  
Anonymous Anonimo ha detto...

Manco da anni, non riesco a mantenere i miei buoni prospositi...
Franz sono morto dal ridere a leggere la formalizzazione del topico duetto/duello Lippi-Varriale
é un peccato che russi e coreani non possano condivedere momenti di così alta ilarità
Ciao Tittiiiiiii

12 settembre 2008 alle ore 02:00  
Blogger Liliya ha detto...

Привет, Франческо, мы ехали вместе из Новосибирска до Самары, если помнишь, с мальчиком Матвей 7 лет, очень любопытный. :), мы можем выслать фото, на тот адрес, что ты написал, vva692002@yahoo.it письма не отправляются. Если тебе интересно, напиши на liliavictrovna@mail.ru, и мы тебе пришлем фото. Лилия

21 agosto 2011 alle ore 05:20  
Blogger Liliya ha detto...

Привет, Франческо! Мы ехали в одном вагоне в 2008 году из Новосибирска, с мальчиком Матвей, 7 лет, у нас остались фото, если тебе интересно, мы пришлем, пиши нам lswberry@gmail.com, на тот адрес, что ты давал нам vva692002@yahoo.it, письма не отправляются. С уважением, Лилия

21 agosto 2011 alle ore 05:22  

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