Non mi troverete mai

* Blog in fase di aggiornamento... scusate il disordine (e la presenza di alcuni post...ancora vuoti!)

Le mie foto
Nome:
Località: Qui

Sono sempre stato un curioso, un bastiancontrario e un rompicoglioni. Quando verso gli otto anni gli altri bambini iniziavano a dubitare dell'esistenza di Babbo Natale, io ero talmente più avanti da essere scettico sul fatto che potessero esistere "i genitori". Fossi nato nel '500 probabilmente sarei stato un esploratore, o un navigatore, o anche solo un mozzo o un vagabondo. Fossi nato in un futuro tipo Star Wars sarei stato una specie di Han Solo o, alle brutte, un Wookie poco peloso. Sfortunatamente sono cresciuto in un'Italia dilaniata da Vespa, dalla De Filippi, da Pippo Inzaghi. Ma sto cercando di uscirne. Ogniqualvolta l'avventura tornerà a fare visita alla mia vita, questo blog avrà qualcosa da dire. Forse.

lunedì 23 ottobre 2006

Dottore chiami un dottore...

San Ramón de la Nueva Orán (Prov. di Salta, Argentina).
L'ottima frase del mai abbastanza celebrato Maccio Capatonda (ne La Febbra) descrive meglio d'ogni altra la mia condizione. Tranquilli, per ora scoppio di salute. È che mi riferisco al curioso procedimento a "scatole cinesi" con cui a colpi di machete mi sto facendo largo per trovare informazioni per il mio progetto.
Già scrissi di come J. González mi aiutò nei giorni scorsi a trovare dottori e professori che a loro volta mi presentavano ad altri specialisti. Qualcosa ho partorito, e quindi devo dire che il Metodo Febbra (così mi sono sentito di ribattezzarlo) tutto sommato paga.
Mi trovo ad Orán (a 30 km dalla Bolivia) perchè Gabriela, ventottenne biologa-entomologa (cioè studia bacarozzi) già il giovedì si offrì di portarmi con lei la domenica (ieri) nel remoto avamposto urbano da cui ora scrivo. Siamo al limitare della foresta, per di più nella stagione umida: cielo incarcerato dietro una perenne cortina di nubi e una tranquillità assordante.
La stessa ragazza, se tutto va bene, dovrebbe presentarmi a un altro importante dottore-epidemiologo, e da lì chi vivrà vedrà.
Rabbia, stupore, la parte, l'attore, Dottore...chiami un dottore.

Come vi dicevo, appunto.
(Citaz: 50% L. Cherubini - 50% M. Capatonda - Remix by F. Piccinini 2006)

Arrivare fin qui, ieri, ha comportato circa sei ore di camioneta, insieme a lei e altre due biologhe argentine. Flavia, 32 anni, tipa non gnocca ma molto sveglia e intelligente, e Dolores, 27, mediamente carina a livello oggettivo, ma esageratamente topa secondo i miei soggettivissimi canoni. (Sul mio personalissimo cartellino, citando di nuovo il leggendario Rino Tommasi). Molto simpatica anche lei, peraltro.
Il viaggio, così, passa bene. O meglio, rettifico. Dopo qualche chilometro di viaggio ero già in versione Carletto...(ndr: nel senso di "Mazzone" per i profani...questa la lascio così, in modo che solo pochi eRetti la possano cogliere)...in un contesto diverso forse con una così ci proverei volentieri. Ma mi dico anche: "No Vecchio. Prendi fiato. C'è un tempo per fare e un tempo per non fare. E nella tua posizione di scrocca-passaggi e avvoltoia-contatti utili non mi sembra il caso di commettere sciocchezze...Perciò tieniti l'orgoglio tra le zampe e... fai il
carino/simpatico/aperto/amicodelledonne/femminista..."
Ma se pó campá accussí??? Si sa, le mie doti di camaleonte non sono pari a quelle di Edward Norton, e così qualche vaccata la sparo, ma senza feriti (nel senso di grandi gaffes o situazioni imbarazzanti). Tutto sommato, mi prendono in simpatia, almeno credo. Verso l'una ceniamo, un po' in ritardo, tutti insieme in un tavolino all'aperto in piazza e ...ci apriamo un altro po'. Storie interessanti, le loro. Mi piacciono, e sono contento di averle conosciute, al di là dell'aiuto potenziale che potrei ricavarne per il mio...lavoro.

Resto inoltre fermamente convinto che prendere la via del nord sia stata l'idea migliore nonché l'opportunità più utile che potessi avere. A Buenos Aires il sunnominato Metodo Febbra non attecchiva. Ovviamente ho sempre paura che anche qui qualcosa si possa inceppare e io non trovi quello che cerco, ma almeno sono consapevole di stare...(correggendo quindi il titolo di un mio precedente intervento di settembre)..in un posto PIÙ giusto.


E piano piano, anche la...Sindrome di Damocle da me descritta nell'intervento precedente a questo, va affievolendosi.
Bene così, allora, anche con l'afa tropicale, la pioggia, e il cielo nascosto. Forse qui si fa sul serio.


In ogni caso io cercherò di essere all'altezza.
Evoluzione. Il cielo in prigione. Questa non è un'esercitazione.

(Aricitaz. L. Cherubini)

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page