Non mi troverete mai

* Blog in fase di aggiornamento... scusate il disordine (e la presenza di alcuni post...ancora vuoti!)

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Sono sempre stato un curioso, un bastiancontrario e un rompicoglioni. Quando verso gli otto anni gli altri bambini iniziavano a dubitare dell'esistenza di Babbo Natale, io ero talmente più avanti da essere scettico sul fatto che potessero esistere "i genitori". Fossi nato nel '500 probabilmente sarei stato un esploratore, o un navigatore, o anche solo un mozzo o un vagabondo. Fossi nato in un futuro tipo Star Wars sarei stato una specie di Han Solo o, alle brutte, un Wookie poco peloso. Sfortunatamente sono cresciuto in un'Italia dilaniata da Vespa, dalla De Filippi, da Pippo Inzaghi. Ma sto cercando di uscirne. Ogniqualvolta l'avventura tornerà a fare visita alla mia vita, questo blog avrà qualcosa da dire. Forse.

mercoledì 1 novembre 2006

È già mercoledì e io no

Cito un'opera di Alessandro Bergonzoni, perchè come sapete adoro questo tipo di aforismi che, anche se sintatticamente non vogliono dire nulla, in realtà dicono tutto.
È da circa una settimana che non scrivo sul mio diario, ma di certo non per mancanza di argomenti.
Dopo una breve, fugace e non molto produttiva visita all'Ospedale di Caimancito, di cui vi parlavo, sono tornato a Tucumán giovedì in tarda serata e da lì ho ripreso a cercare roba. O meglio: ci ho provato. Sì, perchè ho avuto dei giorni abbastanza morti fino ad oggi, giorno in cui finalmente stanno sortendo qualche effetto le mie spallate a quel "Muro di Gomma" che fino a ieri sembrava custodire un'incomprensibile inaccessibilità intorno ai documenti a me necessari.
Ci sto provando, e dalle crepe ogni tanto esce qualcosa di buono.
Questo è un primo punto per spiegare il titolo di oggi: il tempo non mi manca, ma il lavoro non è una passeggiata. Spero di starci dentro.

Ma c'è di più.
Anche perchè quanto detto vale per venerdì scorso, lunedì, ieri e oggi.
Come in tutto il mondo umanizzato, anche in Argentina infatti il weekend gli uffici sono chiusi, e la gente si fa i cazzi propri. Per carità.
E chi dice nulla.
No, nessun problema, senonchè anch'io ho dovuto fare altrettanto. È incredibile quanto un weekend possa essere lungo. Normale perciò che uno, specie se da solo e incline al pensiero fra sè e sè (come lo sono io) inizi a chiedersi: "...e se poi..."
Ancora non so dirmi cosa mi abbia veramente spinto a chiamarla, dato che come detto non avevo voglia di fare il cafone e provarci. Allora perchè?
Sta di fatto che l'ho chiamata. Istinto naturale di non-sopravvivenza, presumo. Del tipo facciamoci male da soli. E invece no. Iniziamo a vederci ogni giorno, e la sera si esce. Una volta festa con musica e ballo, un'altra teatro, un'altra cinema (sempre rigorosamente di nicchia). Mi diverto.
Sei in gamba, ragazza. Con mia grande sorpresa (e senza provarci io per primo!) scopro di piacerle anch'io, e così ci spingiamo... un po' più in là.
Bene così. Non chiedo di meglio.
Anche questo aspetto, però corre ad infoltire le motivazioni del titolo, ed in particolare quella parte "e io no". Nel senso che probabilmente 'sto weekend dovrò pure tornare a Baires (dove manco esattamente oggi da due settimane! - già stanno manifestando per me in Plaza de Mayo al grido di "Basta Desaparecidos... Assassini... Liberatelo"), e tutto sommato non è che faccia i salti di gioia al pensiero di andarmene da qui, anche per la questione legata a lei... Insomma: sommando tutto quanto, in generale stavo iniziando a stare bene.

Vedremo che accadrà... comunque credo di doverci tornare in ogni caso, a Tucumán, visto che González sta qui, ed è lui quello che mi aiuta di più. E questo è un pensiero incoraggiante.
Non sto a parlare dei dettagli con Dolores, soprattutto perchè mettere tutto sul web mi sembra una gran vaccata. Mi limiterò a condividere con voi un punto che ieri mi ha fatto riflettere a caratteri molto generali sull'universo...
Dopo una serata definibile come "perfetta" passo, o meglio passiamo tutti e due il giorno successivo a mo' di zombie e pensando solo che vorremmo dormire un po'... Solo che non ce n'era il tempo. Ognuno aveva le sue cose da fare, e così quando ci ritroviamo la sera siamo tutti e due un po' scarichi (e io anche nervoso). Non che sia stato male, però facciamo solo un giro, vediamo un cortometraggio, mangiamo e ci salutiamo.
Vi spiego cos'è che mi irrita. Perchè quando nella vita ci capita qualche scampolo di... perfezione subito dopo (o il giorno successivo) invece di continuare succedono solo cose poco significative o stimolanti? Ora parlo in generale, eh.. ripeto: non è successa nessuna tragedia riguardo a me o a lei. Già sto parlando in astratto, e quindi non fatevi dei brutti viaggi sulla mia vita sentimentale.
Tornando a noi voglio dire: in un film dopo la scena-madre-di-tutte-le-scene di norma si taglia e si cambia ambientazione, oppure scorrono i titoli di coda. Perchè nella realtà uno di deve sorbire la palla della stanchezza, del fancazzismo, delle pare del giorno dopo, del ritorno alla normalità? Non mi va. Insomma...chi è il regista del film della realtà? -Per favore non ditemi Muccino- Chiunque sia non ha un minimo di senso dello spettacolo.
O meglio. Ce l'ha. Però dopo una buona idea tende a rovinare tutto aggiungendo una scena che non c'entra una Eva.
Non mi spiego? Vi faccio un altro esempio.
Prendete un'orchestra sinfonica, intenta ad eseguire l'opera più bella del mondo, diretta dal maestro più bravo del mondo nel teatro più bello del mondo. In un film tutto scorrerebbe bene, e dopo l'ultima nota il pubblico applaudirebbe estasiato il lungo e meritevole spettacolo.
Volete sapere cosa succederebbe nella vita vera secondo me? Dopo l'ultima nota della meravigliosa melodia, giusto prima degli applausi, un pirla si alza dalla platea e urlando aggiunge un "Zan-Zan!", rovinando tutto.
Ma stai zitto coglione, che era bellissima così!!

Questo voglio dire: che nella realtà con la perfezione uno non ci si può... riempire lo stomaco. Al massimo, se hai culo, te ne viene concesso un assaggio, dopodiché sta a te fartelo bastare.

Almeno per un po'.
Io mi incazzo come una mina, e tuttora voglio credere di sbagliarmi in questa mia divagazione filosofica. Spero, e nel frattempo vado avanti.


Chi di voi ha idee in merito a questa storia me lo faccia pure sapere.
Chiamare ore pasti.

7 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

02/11/06 00.11

CiaoFrency, mi sembra che tu stia bene, ed anche a me pare di stare bene. Bene! Ho trovato finalmente il tuo blog,prima avevoun indirizzo errato, ma anche ora non è che funzioni granchè....continua ad infigarmisi il pc... boh. Beh... Bah! BUH! Visto chè è halloween ci sta. No, Bih, non vuol dire un cazzo! Prima che mi perda nei giochi di parole, qual'è la tua mail? non riesco a scriverti e questo blog si pianta e mi pianta in continuazione. Volevo dire: sì, è proprio vero, qualche comico ha scritto che la sua vita è come un film senza le dissolvenze... sei in buona compagnia. Puoi scrivere a vasco rossi e sentire se lui ce l'ha fatta ad avere una vita come quelle dei film o se ogni tanto si scassa le balle pure lui. scommetto di sì. Cheppiù? apprezzo la scelta di tacere i dettagli del tuo ménage. qualcuno potrebbe fare dell'ironia sul fatto di affermare di tacere, ma, come direbbe mughini, dirò: vi lascio a compiacervi nella vostra facile ironia. Chi mi ama mi segua.
At salut!

9 maggio 2008 alle ore 13:41  
Blogger Francesco ha detto...

02/11/06 17.59
(http://operazionecenafuori.spaces.live.com/)

Ciao amico anonimo... forse ho capito chi sei perche' mi hai citato il Secondo Giampiero Nazionale (dopo Galeazzi) ... pero' ti chiedo di confermarmi la tua identita' mediante un geniale quanto nuovo e sperimentale espediente letterario noto ai piu' col nome di "firma"...
Ti ringrazio per avermi dato il tuo parere, e ti spezzo le ossa se mi scrivi ancora senza firmarti.
Ma per ora ti abbraccio. F.

9 maggio 2008 alle ore 13:42  
Blogger Francesco ha detto...

02/11/06 18.32
(http://operazionecenafuori.spaces.live.com/)

ULTRA-IMPORTANTE:
Se non ho fatto male i conti manca una manciata di ore a un evento molto importante per alcuni di noi.
Percio' rivolgo mente e cuore nel faentino e urlo forte:
Suerte, Miss Donigaglia...Sperando che tu mi senta.
Ti vogliamo al piu' presto piu' sorridente e indistruttibile di prima. E soprattutto ti vogliamo... bene!
E digli al dottore che se non usera' una mano piu' che delicata con te gli mando a far visita un paio di amici miei...
Argentini. E motivati.
Ci vediamo presto. F

9 maggio 2008 alle ore 13:42  
Anonymous Anonimo ha detto...

04/11/06 18.50
(http://alebarcellona.spaces.live.com/)

Franci ciao..scusami se nn ho mai scritto ma leggo il tuo blog appena posso, ho tue notizie in modo frammentario ma qualcosa mi arriva Mi sembra tu stia parecchio bene, tra viaggi, riceche e domande esistenziale ma..che dire..ne siamo travolti un pò tutti.
Spero di vederti presto,
un abbraccio forte
A.

9 maggio 2008 alle ore 13:43  
Anonymous Anonimo ha detto...

05/11/06 01.21
(http://stefipera.spaces.live.com/)

Bella domanda caro amico, bella davvero.
Non ho avuto ancora modo di rispondere all’enigma che, ora, tormenterà molte più persone di prima “grazie” al tuo post “introspettivamente introspettivo”.
Ora ci proverò, o quanto meno, dirò la mia… che è già qualcosa.
Prima di iniziare a scaraventare i miei polpastrelli sulla tastiera nel (probabilmente) vano tentativo di “levigare” quel punto di domanda per trasformarlo, con le mie mani da “handicappone”, in un punto esclamativo, vorrei sottolineare la bellezza, “effimera” (per richiamare il tuo post…), dei momenti (senza gravità e senza tempo…) che mi investono in qualsiasi ora della giornata, in qualsiasi posto, da solo o in compagnia, in “felicità” od in “apatia” (a volte “anomia” pure… mao…) , perché sono i momenti in cui le risposte che cerco (spesso le più insolite, ed addirittura, a volte, a domande mai poste…) si presentano al mio cospetto, all’apparenza come “perfetti sconosciuti”, per poi stravolgere le mie certezze e, infine, farmi capire il perché e la non casualità del “nostro” incontro.
Storiacce insomma…
In realtà ho tre immagini pronte per te, e per me. Tre situazioni collegate solo dal “fine” di rispondere a quello che è uno dei dubbi che più tormenta “il nostro modo di essere”. Perché la felicità “può” (e forse “deve”… aggiungo io) durare solo per un “breve periodo” (concetto un po’ vago… ma avete capito… dai…) ?
Il primo “rifugio” per questo “irrisolto arcano” l’ho scovato in un modo insolito, sempre però in seguito a quell’improvvisa “ispirazione” che mi pervade sempre a mia insaputa e sempre senza preavviso.
Camminavo “placido placido” e dopo aver imboccato una scala di ferro, con la piena consapevolezza che “the answer” potesse celarsi ovunque, a portata di mano quindi, come un “maverick”, il contatto della mia mano sul “passamano”, che adornava la fredda “famiglia di scalini” , ha dato il via ad un “centometrista solitario” nella mia mente che portava con sé i “germi” di una possibile soluzione.
Ho rivisto per una frazione di secondo, e “con i tuoi occhi”, quello che avevi appena scritto, il tuo continuare a domandarti mentre affannosamente (mi immagino…) cercavi di “bruciare le suole delle scarpe alla Ben Jonhson” per non perdere neanche una virgola di quel “pensiero” che non permetteva la minima disattenzione alla “tua traduzione”.
“Punta tacco”, “Zac e Tac”… e la “sim” del mio cervello aveva già registrato l’originale “segnale di fumo” di difficile interpretazione che quel “triste e malinconico” pezzo di ferro celava chissà da quanto tempo.
Ma si, è semplice. La soluzione era talmente a “portata di mano” che non esiste “cosa” più vicina… la pelle!!! La pelle delle nostre mani!!!
Ho pensato in un altro “batter d’occhio” a tutte le sensazioni che ho provato grazie a lei, a loro, alla silenziosa compagnia e collaborazione che sempre mi ha fornito, senza chiedere nulla in cambio, pur avendola “trattata male” a volte, snobbandola, facendole patire freddo, ma “mettendola pure al caldo…” altre, provocandole ferite, dolori, varie ed eventuali…!!!
Non sto diventando pazzo, o forse si… ma chi non lo è?!?!
Franz, prova a ripensare solo per un attimo a quante emozioni hai provato anche solo sfiorando una “superficie”, che si trattasse di qualcosa di soffice o di ruvido, di freddo o di caldo, di atteso o di sorpresa, di tuo o di altri.
Le sensazioni che ci trasmette il “tatto” possono essere più intense ed esplicite di tante parole od immagini e se ti sforzi un po’ scoprirai che anche tutti questi “mi illumino d’immenso” durano frazioni di secondo, o forse neanche esistono, ma ci convinciamo di averli assaporati…
Credo che la “felicità perfetta” abbia la parvenza di una “goccia di anestesia”. Ci permette di non “sentire” per poco tempo, tutti i dolori, le angosce e gli interrogativi che ci assillano, concedendoci una “pausa” di “vero godimento”, di estasi mentale, di ritorno allo “stato di natura”.
Ed essendo solo una “semplice” goccia, non può essere eterna e nemmeno durare più di quanto risulta descritto nelle “istruzioni per l’uso”.
Altra cosa. Ovviamente a differenza dell’anestesia “vera e propria” non è in vendita e non deve essere (fortunatamente…) per forza un’anestesista ad iniettarcela.
Il primo tentativo di risposta si può riassumere in un “meglio che sia cosi” altrimenti finiremmo per dimenticare “il resto” e diventare “dipendenti disoccupati” da quella che, in effetti, non è altro che una “droga gratuita e legale” che però, come tale, mantiene le sue controindicazioni ed i suoi effetti indesiderati (vedi giorno dopo…).
Il secondo colpo di martello vede in tre semplici parole la sua risposta: No idea, Man!
Il terzo… Mmmm… il terzo che?
Ah, già.
Il terzo, cioè quello che viene prima del quarto e dopo il secondo (per dirla alla “Ciccio Mele”…) ha bussato ai miei timpani giusto qualche ora fa, ed è trapelato dalle note di “Just a perfect day”.
Non tanto dal testo nella sua interezza, quanto dal ritornello. Dal suo modo di interpretare quel “ricordo perfetto” (si, ok… quel giorno…), tanto intenso e coinvolgente che credo faccia “provare” a tutti, per “meno di un attimo” purtroppo, quello che tu hai “vissuto” l’altro giorno (e non solo mio caro…).
Cosa cambia dalla risposta “1”? Praticamente nulla.
Solo che è arrivata in un altro modo e quindi, ai voti, due risposte simili battono quella “diversa”.
Ma dato che noi siamo per il “trionfo dell’eccezione” concluderei questo post con:

“No idea, Man!”

Un abbraccio “a pelle”.
A te la palla… (ma passala, non fare come me!!)

9 maggio 2008 alle ore 13:44  
Anonymous Anonimo ha detto...

05/11/06 19.01
(http://stefipera.spaces.live.com/)

Grazie per la tua "ris-posta" al mio "ris-post".
Le ultime due frasi...
... degne di te!!!

9 maggio 2008 alle ore 13:45  
Anonymous Anonimo ha detto...

05/11/06 22.56

Ohi frency, sono il XXXXX, vedi che se passi col maus sul nome anonimo e sconosciuto salta fuori il mio indirizzo e-mail. Come ti sarai accolto sono un po' disgrafico ultimamente ma a parte cio'. ça vait. Che pppppiù? l'inter ha vinto il derby (godo) come avrai inuito ciò implica strettamente che il milan lo ha perso (ri-godo). prima che mi scordi: mandami il tuo indirizzo mail, scrivere su questo blog è molto scomodo: mi s'infiga il pc, la musichetta condiziona i miei pensieri e mi fa venir voglia di ballare, sono seduto male....un sacco di sbattimenti! ok, per l'ultimo c'è rimedio. Anche per quello prima. basta abbassare il volume. però è divertente provare a tenere il tempo con quest'ometto che canticchia...every time u close your eyes.....
altri motivi di goduria: l'inter ha battuto l'ascoli, e il milan ha perso con l'atalanta, leo piva era presente.
Altro motivo per darmi la mail: queste notizie sono irrilevanti per gli altri lettori del blog.
mi ricordo solo un vv69 o qualche cosa così....
Bene che tu abbia scoperto i pink floyd: una canzone per iniziare: shine on you crazy diamond.
Mi stupisco di essere stato identificato dall'aver citato mughini.... non è che lo stimi particolarmente, ogni tanto mi fa ridere. Spero che tu m'abbia preso per qualcun altro.
Repetita juvant, dicono: mi dai la mail?
Ho qualche altra news ma la riservo per la mail, se mi darai l'indirizzo.
Sentirti, o leggerti, chiamare "Franci" è molto fastidioso.
Bene. Sono di umore frammentario stasera. Capita.
Ecco il tanto agognato espediente letrario/comunicativo ai più noto con il nome di "firma":
Berna.
P.S. La mail?

9 maggio 2008 alle ore 13:56  

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