Non mi troverete mai

* Blog in fase di aggiornamento... scusate il disordine (e la presenza di alcuni post...ancora vuoti!)

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Sono sempre stato un curioso, un bastiancontrario e un rompicoglioni. Quando verso gli otto anni gli altri bambini iniziavano a dubitare dell'esistenza di Babbo Natale, io ero talmente più avanti da essere scettico sul fatto che potessero esistere "i genitori". Fossi nato nel '500 probabilmente sarei stato un esploratore, o un navigatore, o anche solo un mozzo o un vagabondo. Fossi nato in un futuro tipo Star Wars sarei stato una specie di Han Solo o, alle brutte, un Wookie poco peloso. Sfortunatamente sono cresciuto in un'Italia dilaniata da Vespa, dalla De Filippi, da Pippo Inzaghi. Ma sto cercando di uscirne. Ogniqualvolta l'avventura tornerà a fare visita alla mia vita, questo blog avrà qualcosa da dire. Forse.

sabato 16 agosto 2008

Della volta in cui svegliai il gallo

2 agosto.
Petropavlovsk, Kazakhstan.
Guardo il mondo da un oblò (e mi annoio un po').
Devo riconoscere che sorbirsi la Transiberiana da soli è una bella scopazza.

Ogni tanto due chiacchiere coi miei vicini (che cambiano in continuazione) le faccio, ma all'andata (Mosca-Abakan) di sicuro era stata un'altra musica... proprio letteralmente parlando, considerata la mancanza della logorrea galoppante di Lena, che al momento, finito il Khoomei, è in vacanza sui monti dell'Altai con Jordi e Marco.
Per me le vacanze dovranno attendere ancora un po', e nemmeno potrò spenderle in Russia, visto che sul visto (perdonate la cacofonia) ho rimasto pochi giorni, come direbbero a Faenza.
Si va in Ucraina, dunque.
Tutti sapete che avrei voluto restare in Siberia e che la mia mente è fissa a Krasnoyarsk ma, se voglio tirare a settembre e chiudere il progetto a Voronezh, un mesetto fuori dalla Federazione me lo devo fare.
Ucraina, dunque.
Grazie alla nuova, meravigliosa legge del 2008 sull'immigrazione (*posteriore alla stesura ed approvazione del mio progetto, tra l'altro!) i consolati, le ambasciate russe e tutti gli uffici cagavisti hanno improvvisamente stretto le chiappe.
Grazie Medvedev, figlio di Putin che non sei altro...
In Ucraina, peraltro, quello che sarebbe stato il mio sesto festival è stato cancellato e così Alternative-V, l'ONG locale con cui Passage Zebra ha preso contatti per me, ha dovuto ripiegare su un progetto di ristrutturazione di una tenuta destinata all'eco-turismo. Non male, via... vedremo.

Per adesso sto attraversando la Gloriosa Nazione del Kazakhstan, per dirla con Sasha Baron Cohen, e se date un'occhiata al mappamondo vi rendete conto che per arrivare prima a Voronezh, e poi a Kharkiv (Ucraina) ci manca ancora una vita e mezza.
Sarò infatti a destinazione a Dnipropetrovs'k (città impronunciabile ma promettente) solo il 5 agosto (auguri Ale, a proposito... e tieni duro!).
Via così.
Adesso smetto di scrivere sulla mia stilosissima Moleskine nera (la usava anche Hemingway, sapete?), perchè per radio nel vagone stanno passando Brothers in Arms dei Dire Straits, e credo sia il caso di gasarsi un attimo.

Putya strilla forte, gran figlio di mignotta...
16 agosto.
Sono a Krynychky (Ucraina), a quaranta minuti da Dnipropetrovs'k, e Putya è forse il gallo più grosso che abbia mai visto.
Se lo vedessero il Gian e Denis lo rapirebbero all'istante, attenendosi alle direttive vigenti del Gallina Grassa Connection (GGC).
E non vi dico che cosa gli potrebbe fare Bito...(*Glisso sulle inclinazioni ornitofile del Bettoli, rimandandovi su Facebook all'apposito gruppo GGC, dove potete inoltrare domanda d'ammissione e saperne di più).
Putya è grasso, impettito (al confronto Fabio Capello sembra un lombrico strisciante...) e, forte del suo status innegabile di Gallo nel Pollaio, canta incazzatissimo la mattina alle sei e mezza, puntuale.
Mi chiedo che succede quando cambiano l'ora legale: anche il Pingue Razzolatore si aggiornerà in automatico? Mah.
Li mortacci, amico pennuto... Se ti prendo ti abbasso quella cresta.
Ma ogniqualvolta mi avvicino, l'infingardo galliforme gira gli speroni e cambia aria. Marrano. Avrò la mia vendetta, in questa vita o nell'altra.
L'altro giorno ci sono andato vicino: potevo pure contare sull'effetto-sorpresa, dato che... mi sono svegliato prima di lui, in preda ai miei pensieri.

Tanti pensieri, credetemi.
Di fatto, riprendo a scrivere solo oggi perchè alle volte le palle girano così forte che cercare di rimettere insieme i pezzi un discorso pescandoli da dentro, come faccio sempre, può essere tutt'altro che piacevole: somiglia piuttosto a quelle situazioni in cui ti sei preso una bellissima sbronza la sera prima ma poi ti tocca raccogliere i vetri rotti sul pavimento sporco.
Ho da poco scoperto che tornare in Siberia a settembre per stare qualche giorno con chi so io è definitivamente impraticabile: settecento euri per un'andata+ritorno Mosca-Krasnoyarsk (di treno economico non se ne parla neppure dato che non avrei abbastanza giorni-Russia grazie alla merdosissima questione del visto).
Momenti del cazzo, dunque.
Sapete bene come sono, e che più non riesco ad ottenere una cosa, più non riesco a smettere di pensarci.
E dover dire a se stessi di mettersi il cuore in pace non è esattamente come mettere a cuccia il cane. Casomai, somiglia di più a... un elefante, per riprendere il nostro vecchio discorso.
Il mio inseparabile pachiderma (vedi fig.) è tornato, dunque.
Mi aveva concesso un mese abbondante di tregua, ma ora rieccolo, preciso come la scadenza del bollo.
Peccato perchè, di fatto, qui la compagnia è gradevole: si lavora duro ma i frutti del nostro operato in questa tenuta di campagna si vedono già parecchio. I giorni passati ho lavorato con entusiasmo e, almeno fino alla dolorosa scoperta di cui sopra, mi sono goduto i ragazzi, che sono ottimi. Siamo in tanti qui tra me, volontari di corto termine e lavoratori locali (devo dire abbastanza stakanovisti).

Passo indietro. Come dicevo, sono arrivato il cinque, un paio di giorni in ritardo, ed al mio arrivo ho fatto abbastanza... "sciasso".
Gli altri stavano tutti cenando sotto il vigneto, ed io (sapete, dopo cinque giorni di viaggio...) mi sono presentato in modo abbastanza pittoresco: zaino imbarazzante, coppola beige, blusa da marinaio (o maglietta stupida... non ricordo), barba lungherrima alla menefregacazzi e giacca di pelle verde orientale rigorosamente comprata a Kyzyl.
Ripensandoci, sembravo appena uscito dalla matita di Hugo Pratt. Se non altro non passavo inosservato.
Il giorno dopo inizio pure io a ristrutturare la tenuta.
Il progetto è bello: lavoriamo alla piscina, al giardino, alle dépendances.
E poi gli altri sono forti: un inglese (uguale a Di Canio ma meno nazista), un catalano, due spagnole, una polacca, un turco, un russo, una russa, due ucraini, una franco-tedesca più le due coordinatrici ucraine dell'ONG di Dnipro, Anya e Viktoriya (mica brutte, tra l'altro).
Lavoriamo molto e, pure qui, sebbene sia un progetto diverso dai miei festival russi, svolgo la mia funzione di propaganda del volontariato e rapporti coi media.
Ed eccomi dunque di nuovo sul giornale, con la mia faccia da culo e la mia blusa da Corto Maltese.
Per di più sono l'unico che si fa capire in "lingua originale" con tutti quanti, locali e volontari (se eccettuiamo il turco e la polacca, con cui l'inglese è d'obbligo)...
A volte "cambiare il chip" da una lingua all'altra produce effetti esilaranti, ma mi ci sto abituando e dà pure una certa soddisfazione.
Anche il capoccia, panciuto imprenditorazzo ebreo di Dnipropetrovs'k (eh sì, Ste... a volte la ciclicità della vita ancora mi sorprende...), mi usa come tramite e canale preferenziale per le istruzioni sul da farsi.
Insomma, sono abbastanza contento.
Perfino il borioso/laborioso Putya è diventato mio amico, ed ultimamente razzoliamo spesso insieme sulla terra nera e ricchissima di questa regione, starnazzando del più e del meno.
Solo una macchia.

Una spina nel petto...
Una mosca nel piatto...
Un ricordo che fa male...
Un elefante sulle scale.

Cerchiamo di guardare avanti. Dopodomani, a progetto finito, inizierò le mie vacanze in Crimea, sul Mar Nero.
Evitiamo facili riferimenti mogolbattistici, del tipo Mareneromareneromarené...
Stavolta ho davvero bisogno di qualcosa di "chiaro e trasparente".
Come me?

8 Commenti:

Blogger Unknown ha detto...

Fantastico come sempre..atmosfera molta!

27 agosto 2008 alle ore 22:57  
Anonymous Anonimo ha detto...

un abbraccio...iNGRId

28 agosto 2008 alle ore 16:09  
Blogger Francesco ha detto...

Ciao Elly..ciao Ingrid!
E' sempre bello scrivere per voi.
Presto saro' di nuovo italiano..
Ahime'.
Vi abbraccio forte. F.

30 agosto 2008 alle ore 12:23  
Anonymous Anonimo ha detto...

ho letto e riletto.. e mi piace un casino leggere i commenti.. ma chi sono??!!??

dai franz.. sono io.
ho ricevuto anche il mex.. che toro..
ma quanti numeri hai?

ti dirò che dopo google (come home page), facebook e hotmail (ovviam c'è spesso anche yuppy.com), e dopo gazzetta.it, corriere.it, ansa.it, yahoo.it, nonsochecazzocercare.it ecco che c'è la tua pagina..

era una mezza battuta (venuta malissimo), ma io volevo fare l'usciere (Cit.)

detto qst, ho chiaramente colto il "fatto" che a questo punto chiamerei "fallo"...

la storia si ripete e le ripetizioni fanno storia.. Uccccch..

Ultima (che era la prima).. ma qnd c.z.o torni?!?!?!

un abbraccio..

Ora scendo a misano a vedere Rossi c'è!!!

Un abbraccio.

109. Perché l’Ucraina in fondo non è poi così lontana;
110. Perché io ti rivedrò un giorno;
Ma non ancora…
Non ancora.

(Cit.)

30 agosto 2008 alle ore 15:44  
Blogger Francesco ha detto...

La storia si ripete e le ripetizioni fanno storia.
Questa me la tatuo sul polpaccio(che sul teghino non c'e' spazio)
:)
Ma quando torno?
Torno?
Orno?
Rno?
No?
O?

La data precisa la sanno in pochi.
Al momento, e sono sincero, nemmeno io.
Te lo giuro su Marco, Matteo, Luca, Giovanni e Linda Evangelista.

31 agosto 2008 alle ore 15:44  
Anonymous Anonimo ha detto...

letto...
sei sempre il migliore..

un abbraccio franz..

31 agosto 2008 alle ore 23:20  
Blogger bito ha detto...

ora parlo io. la blusa da marinaio lasciala a paperino, la coppola a francis ford, musica dei doors, perchè questa non è una società meritocratica (cit.?). ho finito di fare il bagnino e ora mi dedico al francese, che imparo lento come una gallina grassa, e oggi la mia ottima e giovine insegnante mi ha pure cagnato in cagnesco. per il resto, poche iniziative baristico-politiche, robe da strette di mano, bacini a brutte e rotololloni alla borio. dacci una dritta dandoci una data, che sennò ste fa il figo e non mi dice quando viene giù, dice che non c'ha la grana, dice, ma poi vedo che vuole partecipare all'evento party di roma per facebook-nerds, dunque mangio la foglia e capisco che vuole che ci sia anche tu, che si faccia un ritrovo neutronico solo al tuo ritorno, e io come posso dargli torto? nel frattempo ti abbraccio e metto la birra in frigo.
p.s. abbraccio anche elena e ingrid, al ritrovo neutronico -devo chiedere a ste, ma credo non ci siano problemi- sono invitate anche loro.

4 settembre 2008 alle ore 00:29  
Blogger Francesco ha detto...

Haha..
Bito, sempre commenti d'autore..
Beh.. la data davvero non la so..cioe' la sto arrangiando in base a un paio di variabili.
Mi sa che vi faccio una sorpresa, quando arrivo, va'.
E a te che ti serve il transalpino idioma?
Bruxelles? Africa? Non pongo limiti alle tue "importanti novita'" di cui mi hai solo accennato, e che tuttora ignoro.
Oramai non mi sorprendo piu', conoscendoti!
Facciamo che se ti va mi chiami con Scaip sul cell. russo che ti ho scritto nella mail, ok?
Io nn posso chiamare all'estero, con questo numero.
Ho voglia di sentirti, stronzo.

Ps: "No, proletario un cazzo, tu sei una stronza!" (RiCit.)

4 settembre 2008 alle ore 15:24  

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