Corsivi diabolici per tragedie evitabili
Riguardo al titolo dell'episodio, forse i più attenti di voi già sanno da dove viene...
Detto questo, fine delle comunicazioni di servizio.
Qui nella capitale tutto bene, e vedo che anche l'Italia senza di me se la cava alla grande.
Mentre l'Inter continua onestamente a fare il suo onesto Campionato degli Onesti (buon per loro), mi tolgo il cappello davanti a un Milan davvero da sogno: era dagli anni d'oro di Ziege, Blomqvist, Dugarry, Bogarde e Reiziger che non ridevo tanto. Ma poco importa, così come non importa il mio averlo vaticinato già in tempi assai remoti... finché i Porci non escono di scena in Europa non posso dichiararmi tranquillo...e sappiamo bene che di mercoledì le Merdacce si trasformano.
Boh... staremo a vedere. In ogni caso io, dal mio esilio dorato d'oltreoceano, continuo a svolgere un'impressionante lavoro di propaganda e sensibilizzazione filojuventina con tutti gli appassionati di calcio che incontro (e trovandomi in Argentina non sono proprio pochissimi...). Ogniqualvolta qualcuno mi chiede (cioè sempre) che cosa sia successo quest'estate nel calcio italiano mi trasformo in una specie di cannone sparamerda e lancio strali ed invettive contro chi so io.
Solo una volta, allorché mi si chiese di fare qualche nome, tentai di nominare l'Innominabile: ma non feci in tempo a dire "guido r.." che già ero coperto di pelo nero e mi erano spuntate le zanne.
La cosa buffa è che tutti mi danno ragione.
Ma torniamo a noi, o meglio, a me.
Sabato sera i francesi mi invitano in una festa in un appartamento... e sorpresa delle sorprese (ma fino a un certo punto): quando arriviamo mi rendo conto che è lo stesso della festa di cui avevo parlato nell'episodio "Un popolo e il suo Re"... un appartamento che per comprensibili ragioni, viste le dimensioni delle feste che ci fanno dentro, ho ribattezzato "La Casa delle Libertà"... Festa non male anche stavolta, devo dire.
Diciamo pure che tutto il weekend è stato più che decente. Domenica sera teatro: io e Simon siamo andati a vedere lo spettacolo della compagnia dove recita Javier (JFK per intenderci), e sono stati bravi.
Inoltre siamo in parola per fare stasera quel famoso asado che non si fece la volta scorsa. Sono fiducioso ma anche disilluso riguardo alla organizzazione argentina (già adesso, in tempo reale, mi è arrivato un sms piuttosto sospetto...).
Speriamo bene. Se si farà, sono sicuro che sarà ottimo.
Dopodichè, domani me ne tornerò a Tucumán.
Ho fatto il punto della situazione, e ho scoperto che tutto sommato non mi mancano moltissime informazioni, per il mio lavoro. Però qualcosina comunque manca. Così non solo devo tornare lassù (e lo faccio volentieri, come ho già scritto), ma è probabile che debba spingermi fino a Salta e Jujuy per completare il quadro della deforestazione nel dettaglio.
Vediamo che succederà.
Ve l'ho detto: la "vita incerta" mi mancava troppo, e non ci ho messo troppo a prendere la decisione... se resto più di una settimana nello stesso posto senza soluzione di continuità pare proprio che mi scassi le balle...
Ha detto il dottore che non è grave.
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