Non mi troverete mai

* Blog in fase di aggiornamento... scusate il disordine (e la presenza di alcuni post...ancora vuoti!)

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Sono sempre stato un curioso, un bastiancontrario e un rompicoglioni. Quando verso gli otto anni gli altri bambini iniziavano a dubitare dell'esistenza di Babbo Natale, io ero talmente più avanti da essere scettico sul fatto che potessero esistere "i genitori". Fossi nato nel '500 probabilmente sarei stato un esploratore, o un navigatore, o anche solo un mozzo o un vagabondo. Fossi nato in un futuro tipo Star Wars sarei stato una specie di Han Solo o, alle brutte, un Wookie poco peloso. Sfortunatamente sono cresciuto in un'Italia dilaniata da Vespa, dalla De Filippi, da Pippo Inzaghi. Ma sto cercando di uscirne. Ogniqualvolta l'avventura tornerà a fare visita alla mia vita, questo blog avrà qualcosa da dire. Forse.

venerdì 17 novembre 2006

Puntualizzare il puntualizzabile

C'è chi ha parlato di "una vena di sarcasmo" riferendosi alle mie recenti considerazioni sul calcio italiano.
Definizione inappropriata.
Io parlerei invece di "un'ARTERIA di CATTIVERIA", e al diavolo la diplomazia.
Ma vi rendete conto che c'è chi ha parlato (in un noto e roseo quotidiano sportivo) di Juve come "una squadra adesso più simpatica a tutti", oppure di "operazione simpatia" in casa bianconera...?!?
Brutte merdeeee!! Mo' quando torniamo su e nel giro di un paio d'anni ricominciamo a spaccare culi lo vedete come siamo simpatici!
Dovete odiarci, come noi odiamo voi.
Questo è lo spirito sportivo giusto. L'unico approccio possibile al calcio in Italia dopo le maialate nei tribunali di quest'estate. Nel gelo antartico della serie B l'ODIO è l'unica cosa che mi scalda la fede.
Credo di essermi spiegato.

Ma torniamo a Tucumán.
Sono arrivato ieri mattina dopo un viaggio non proprio confortevole. Diciamocelo pure: per una volta che ho voluto risparmiare, facendo il rabbino sul prezzo del pullman, sono stato punito. Le corriere semicama (cioè con i sedili QUASI orizzontalizzabili) vanno bene per i viaggi di lunghezza umana, ma non per coprire le 15 ore che separano Baires da Tucumán. E così mi è toccata una specie di "viaggio della speranza" alla senegalese maniera, che ha lasciato il segno.
Arrivato a destinazione, appena sceso dal pullman, così pronti via, mi ritrovo una tosse importante come compagna di viaggio, tanto per cominciare. A cui seguono spossatezza, dolori articolari e apatia. Meglio non fare gli sparagnini sui viaggi lunghi, allora... anche perchè la differenza di denaro non è poi così grande. Lezione recepita.
Così ieri parlo subito con González, ottengo il "mandato" scritto e firmato per chiedere le ultime cose che mi mancano.
Problema.
Due delle tre aree tematiche che devo coprire si trovano a Salta e Jujuy, ma questo già lo sapevo. Un problema alla volta, quindi: prima finiamo il lavoro qui a Tucumán, dopodiché mi muoverò di nuovo.
Vado dove devo andare: tutto ok ma mi dicono: "ripassi domani, che avremo i dati pronti". Ievvabene. Ripasserò. Nel frattempo la condizione atletica peggiora. Fiacchissimo. Trovo l'unico sciroppo per la tosse CATTIVO di tutto il panorama farmaceutico mondiale e mi faccio qualche dose. Pare funzioni. Come sempre... le medicine buone non servono. L'ho sempre pensato. Ricordate da bambini che dramma quando si doveva prendere la Tachipirina? Faceva schifo ma funzionava. Ci fu un periodo in cui pensai alla possibilità di renderla più gustosa trasformandola in un cocktail da discoteca che avrebbe sfondato con l'originalissimo nome di Taquipirinha. Sarebbe stato l'affare del secolo, ma non se ne fece nulla.
Sì, lo ammetto. Ero un bambino pieno di idee.
Ma tornando alla mia salute, passo tutto il pomeriggio a letto e mi bombardo di aspirine, scongiurando con una guerra preventiva qualunque possibilità o sviluppo febbrile (sì, riguardo ai sintomi dell'influenza sono favorevole alla Dottrina Bush)...
Oggi già stavo bene. I miei anticorpi sono come quelli di Chuck Norris: "...non attaccano i virus; li caricano sul Pick-Up e li deportano in Siberia!".
Solo mi resta qualche dubbio sulla reperibilità degli ultimi dati. L'immagine che rappresenta al meglio i miei timori è quella di dover completare l'album Calciatori 2006 con le figurine di Zoff, De Sisti e Causio. Non una passeggiata. Per intenderci, gli archivi argentini spesso tendono a tirare drammatiche righe sui dati del passato, e questo potrebbe creare problemi: a me servono i dati dal '98 in avanti, e per questo nutro speranze. Oggi infatti ho trovato Zoff... ehm pardon: i dati epidemiologici sulla lesmaniasi del Tucumán... per De Sisti e Causio si vedrà.


Certo è che con l'aiuto della Fundación tutto riesce meglio... González è davvero ultra-gentile, e ho avuto fortuna ad incontrarlo.
A tal proposito, condivido con voi una mia riflessione che credo sia giusto trascrivere, anche perchè a volte "ricrederti ti fa onore", in particolare quando c'è una parte di autocritica alla base di una tua considerazione. Credo sia uno di quei casi.
Quando la commissione a Bologna decise di non sovvenzionarmi per il mio progetto mi arrabbiai moltissimo, e da buon italiano diedi la colpa a "qualcosa di oscuro che non si poteva vedere", in un impeto di interismo, come spesso si fa. Leggetevi il Prologo (il primo intervento di questo blog) così vi rinfrescate la memoria.
Forte del mio contatto con l'Università di Bologna - Representación en Buenos Aires pensai cioè di essere più che coperto, e di avere perciò le carte in regola per ottenere l'approvazione della commissione.
Beh oggi devo riconoscere che, col senno-di-molto-poi, un po' do ragione a chi non si fidò di quelle credenziali. Non dico che abbia trovato scarso appoggio nella mia università nella capitale, tuttavia del tema che sto investigando io, là non avevano proprio una mazza...! Io non potevo saperlo, e forse per questo non ho troppe colpe, ma credo sia giusto dire che me ne sono reso ugualmente conto.
Chiariamo una cosa: non ho ancora abbandonato l'idea che la scarsità di fondi e l'abbondanza di richieste abbiano influito sui "tagli" alle borse (molti amici miei, con progetti assolutamente validi hanno preso zero euri o comunque meno di quanto meritavano, forse...). Tuttavia, nel dubbio, voglio riconoscere che al momento della presentazione del progetto, probabilmente non ero in possesso sin dall'inizio del contatto più indicato per realizzarlo.
In sostanza, si fa strada in me l'idea di essere partito con in mano un Sette, un Jack, un Due, la tessera del Self-Video e un biglietto dell'Autoscontro. Solo poi, dinnanzi alle prime difficoltà, andandomene a Tucumán, ho urlato "Ne cambio QUATTRO!" e ho pescato carte migliori.
Volete sapere che carte ho in mano ora? Eh! Eh! Eh!.... curiosoni, non ve lo dirò mai...
Ma se per caso dal mazzo, invece di che so... un Kappa o di un Dieci, dovessi pescare Causio e De Sisti e completare l'album, una bella risata me la faccio!
Anzi. Ce la facciamo tutti insieme. E lascio la mancia al croupier.

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