A pesce gatto
Ali è un russo-tunisino che sta più o meno con Elena, ed è una specie di Trezeguet coi capelli lunghissimi (lo so che sembra una contraddizione in termini, ma gli somiglia per davvero, tra viso e statura), abbastanza forte, e che mi ha insegnato involontariamente la prima e forse più basica imprecazione in russo: "blyat" (o qualcosa del genere), che credo stia per "merda" o "oh, cazzo"... La diceva in continuazione, quindi è stato impossibile non assimilarla.
La serata (e la notte) da campeggiatori è andata bene... abbiamo pure fatto il bagno in un (gelido) ruscello che attraversa la boscaglia, e dove Ali ha pensato bene di perdere il braccialetto.
Da mercoledì infatti ho iniziato un nuovo corso di russo, con Ira (l'ennesima Irina... da quando sto qui ne ho già quattro sul telefono! un po' di fantasia coi nomi, per Dio...), ragazza piuttosto colta e interessante, tette comprese. Non si capisce se è libera o no, ma tanto nel mio caso è meglio concentrarsi sulle lezioni, che ne ho davvero bisogno!
1) Mi risponde VELOCISSIMO, impedendomi qualunque comprensione o sforzo interpretativo.
2) Ride, demoralizzandomi.
3) Mi guarda torvo, pure demoralizzandomi.
4) Tira dritto. E lì sì che girano le palle.
Ogni giorno la percorro di qua e di là, e inizio a orientarmici... mi sposto per lo più in autobus e marshrutka, dei pulmini gialli da circa dieci-quindici passeggeri che schivano meglio il famigerato traffico russo.
Ho iniziato a svolgere qualche mansione per l'ONG, per lo più, di mera logistica organizzativa... senti questo, senti quello, porta questo, spargi la pubblicità dei festival che faremo.... Ma intanto imparo a sopravvivere.
Immagino sia una fase di ambientamento forzato già prevista dal progetto.
Io la chiamo "procedimento a pesce gatto". Mi spiego. Avete mai provato a pescarne uno e lasciarlo sulla riva finchè non muore? No. Infatti. Lo sapevo.
E sapete perchè lo sapevo? Perchè il pesce gatto NON MUORE. Lo so che sembra assurdo, ma respira. Sta lì, fa un po' di casino con la coda sull'erba, e respira.
Continua a boccheggiare, stoicamente, e rivela tutta la sua indistruttibilità.
E piano piano, spero di fare altrettanto. Per adesso "boccheggio" tantissimo, ma in futuro chissà.
Dal lato umano, direi bene... la gente non è affatto male (a parte i punti 1, 2, 3 e 4 sopra citati), e non sto quasi mai da solo, per ora.
A dire la verità sono sempre di volata: tra una mansione da svolgere, le lezioni di russo, e qualche momento in compagnia con varia gente, faccio tutto di corsissima, e credo che sarà così ancora per un pezzo, per come l'ho capita.
Stasera, se i programmi non cambiano, dovrei andare con altri ragazzi a Divnogore, sede del prossimo (e mio primo) piccolo concerto, a mettere giù i preparativi per il festival che avrà luogo nel weekend.
La mia Russia, per il momento, è così. Di corsa. Velocissima. Tutta d'un fiato, in apnea e senza respiro.
Forse è per questo che studio da pesce gatto.